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Da Ri-fiuto a Ri-uso
in un click

Con la diffusione di massa di dispositivi tecnologici personali (PC, smartphone, tablet, ecc.) ed il conseguente abbattimento dei costi, è nata una rincorsa da parte dei produttori volta all'aumento progressivo delle prestazioni per sollecitare un ricambio sempre più accelerato da parte dell'utente.

Senza indagare troppo le questioni marketing o di immagine, il messaggio nemmeno troppo implicito è di facile comprensione: chi non vorrebbe sfoggiare l'ultimo modello del prodotto più prestigioso, elevandolo quasi al ruolo di status-simbol?

Una leva "psicologica" che favorisce l'obsolescenza precoce di prodotti tutt'altro che inutilizzabili, con utenti che spesso si liberano di questo smartphone o di quel tablet solo perchè non sono più di moda o ne è uscito uno più performante.

Ormai gli smartphone più "blasonati" sfornano un nuovo modello anche più volte l'anno e, guarda caso, l'assistenza per aggiornamenti e riparazioni dei modelli "precedenti" viene meno sempre più rapidamente.

La domanda che ci siamo fatti è semplice: perchè portare in discarica prodotti ancora validi ed utilizzabili quando c'è una larga parte di popolazione che ha difficoltà reali ad accedere anche ai prodotti più economici?

Non siamo certo i primi a porci questa domanda ma abbiamo deciso di dare una risposta "diversa".

Grazie alla collaborazione di uno dei nostri soci e sostenitori, nonchè partner tecnologico, la società ZEROCAFFEINA, ritiriamo gratuitamente quel materiale che le persone vogliono dismettere ma che così com'è o con piccole riparazioni può essere riutilizzato ancora a lungo da coloro che, pur avendone bisogno, non possono permettersi neanche le soluzioni più economiche.

Prodotti destinati ad essere rifiuti diventano riutilizzabili e vengono ceduti gratuitamente o con contributi simbolici a chi, come si diceva, può averne bisogno senza però avere le possibilità di acquisirli. Pensiamo ad una famiglia numerosa o ad un anziano con una pensione minima. Ma anche ad altre associazioni o enti che utilizzano tali mezzi per garantire supporto e sostegno alla comunità.

Ecco allora che non saranno più considerati RAEE (cioè i "rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) aiutandoci a preservare ulteriormente la natura da un inquinamento pericoloso e di difficile gestione.

Vuoi un esempio di un'azione pratica messa in campo dalla nostra associazione?
Clicka qui e leggi questo articolo in cui ti spieghiamo come abbiamo ritirato da alcune scuole LIM di vario tipo e le abbiamo inviate per il riutilizzo ad una Comunità Missionaria che sosteniamo.

Contattaci per avere informazioni su come donare o richiedere i prodotti

Approfondimenti
...per saperne di più

Cosa sono i RAEE?

Con la sigla RAEE si indicano i Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche ossia ciò che rimane di apparecchiature che per un corretto funzionamento hanno avuto bisogno di correnti elettriche o di campi elettromagnetici e che sono state progettate per essere usate con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua. Queste apparecchiature dette anche AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), incluse tutte le componenti e i materiali di consumo che ne costituiscono parte integrante, diventano rifiuti quando soddisfano alla definizione di rifiuto del D.lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni fondata sul concetto del “disfarsi”.

I RAEE si dividono in domestici e professionali a seconda che siano originati da nuclei domestici o da attività commerciali, industriali, istituzionali e di altro tipo.

La disciplina giuridica che regola la gestione di questa particolare tipologia di rifiuti deriva dal recepimento delle direttive comunitarie di settore.

Le categorie principali in cui vengono suddivisi sono le seguenti:

  • GRANDI ELETTRODOMESTICI (frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, apparecchi elettrici di riscaldamento/condizionamento);
  • PICCOLI ELETTRODOMESTICI ( frullatori, apparecchiature per la pulizia, macchine per lavorazioni tessili, apparecchiature per misurare il tempo);
  • APPARECCHIATURE INFORMATICHE E PER TELECOMUNICAZIONI (computer, stampanti, copiatrici, telefoni e altre apparecchiature per trasmettere suoni, immagini o altre informazioni);
  • APPARECCHIATURE DI CONSUMO (videocamere, videoregistratori e strumenti musicali);
  • APPARECCHIATURE DI ILLUMINAZIONE;
  • STRUMENTI ELETTRICI ED ELETTRONICI (trapani, seghe, strumenti per avvitare, inchiodare, verniciare, attrezzi per attività di giardinaggio, etc);
  • GIOCATTOLI ED APPARECCHIATURE PER LO SPORT E IL TEMPO LIBERO (console, videogiochi, apparecchiature sportive, etc.);
  • DISPOSITIVI MEDICI  (ad eccezione di tutti i prodotti impiantati ed infetti);
  • STRUMENTI DI MONITORAGGIO E CONTROLLO;
  • DISTRIBUTORI AUTOMATICI.

(fonte: ARPAV VENETO)

Scopri di più sul sito dell'ARPAV

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